PIETRO VANESSI

PIETRO VANESSI
PROSSIMA APERTURA

venerdì 29 gennaio 2010

italia farsa o tragedia?

Per anni, il Presidente del Consiglio ha avuto la reputazione di controllare i mezzi stampa di sua proprietà e di minacciare e molestare i chi investigasse o pubblicasse storie negative nei suoi confronti. Il caso più famoso, è stato quello della causa per diffamazione persa nel 2008 contro The Economist, dopo che il settimanale aveva scritto che il Premier non era adatto a governare. Ma proprio mentre la frenesia della stampa raggiungeva l’apice nel corso del 2009, le pressioni e le intromissioni di Berlusconi sono aumentate a loro volta.

Caso unico nel mondo occidentale, il Presidente del Consiglio italiano controlla la maggior parte dei mezzi di informazione nel suo Paese, in parte attraverso la diretta proprietà di alcuni mezzi stampa privati e in parte grazie al controllo governativo esercitato sui mezzi pubblici. Questo significa che lui si trova al comando di almeno la metà delle emittenti televisive italiane, così come di una buona parte dei restanti organi di stampa e case editrici.

Gli osservatori dell’Italia hanno notato che in questo anno pieno zeppo di scandali, i media di proprietà o controllati dal Presidente del Consiglio sono stati tendenzialmente molto poco incisivi nei confronti di Berlusconi – riportando a malapena il suo divorzio e le condizioni che l’hanno preceduto, ad esempio.

Quelli non direttamente controllati da Berlusconi sono stati spesso minacciati o querelati – sia quelli italiani, sia quelli esteri. Soltanto nel 2009, Berlusconi ha fatto causa a El Pais, Le Nouvel Observateur, La Repubblica (la quale si è limitata a pubblicare un elenco di domande – peraltro rimaste inevase – sugli affari di Berlusconi, non un’inchiesta) e L’Unità (per 4,3 milioni di euro). Berlusconi ha anche minacciato di querelare la News Corp. di Rupert Murdoch, affermando che le notizie negative pubblicate su di lui si basino su una disputa economica.

Inoltre, questa primavera, il governo di Berlusconi ha ingaggiato una legione di giornalisti e consiglieri mediatici con lo scopo di “bombardare [la stampa estera] con notizie accurate e positive”. Un Ministro ha spiegato: “C’è un’alleanza anti-italiana in questo Paese che lavora contro l’Italia, con l’unico scopo di screditare e distruggere il Presidente del Consiglio” – non tenendo conto del fatto che il Premier si scredita da solo piuttosto facilmente.

Ancora una volta, come ogni cosa riguardante il comportamento di Berlusconi quest’anno, la manipolazione della stampa di per sè non è una novità, ma è la sua portata a non avere precedenti. E preoccupa molti.

Quest’estate, la Freedom House, un’ organizzazione senza fini di lucro, ha declassato l’Italia nella classifica della stampa da “libera” a “parzialmente libera” – diventando di fatto l’unico paese dell’Europa occidentale, salvo la Turchia, ad avere un piazzamento simile. Il gruppo ha citato “l’incremento nell’uso dei tribunali e delle leggi sulla diffamazione per limitare la libertà d’espressione e l’incremento delle intimidazioni fisiche e al di fuori della legge nei confronti dei giornalisti… e le preoccupazioni a proposito della concentrazione della proprietà nei media” tra le motivazioni.

E in ottobre, la prestigiosa organizzazione Reporters Senza Frontiere – che lavora per ottenere la liberazione di giornalisti rapiti – ha annunciato che avrebbe considerato l’aggiunta di Berlusconi al suo elenco di Predatori della Libertà di Stampa. “Non contento del suo tentativo atto ad imporre una copertura positiva e ottimista delle proprie attività sui media di Stato e sui media di proprietà del suo gruppo Mediaset” ha scritto l’organizzazione “Berlusconi adesso cerca di gestire la copertura dei mezzi di infomazione indipendenti italiani ed esteri”. Andrebbe a far compagnia in questo elenco, per esempio, ai leader della giunta militare della Birmania.

Tutto questo mette sotto una luce ancor più tragica la farsa della stampa. Considerando il comportamento provocatoriamente sdegnoso del Presidente del Consiglio – gli appuntamenti in tribunale e lo stile di vita losco, definiti Berlusconismo in Italia – un quarto potere diventa particolarmente cruciale.

Perché, in Italia, non c’è bisogno della libertà per scrivere sulle prostitute e sugli scandali in maniera ancora più forsennata. C’è bisogno della libertà di informare senza paura di ricriminazioni sui tribunali, sulle intromissioni nella stampa, sulle persecuzioni e sugli insuccessi governativi. Con le dita di Berlusconi dalla tintarella radioattiva che muovono tutti i fili, è difficile trovare questa farsa molto divertente.

[Articolo originale "In Italy, Farce or Tragedy?" di Annie Lowrey]



leggi ad hoc.
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
2010

Se la legge hai trasgredito
e tu nun voi esse punito
se dar seggio ci hai er consenso
ar reato togli er senso

Co’ li commi tu ce giochi
er diritto tu lo sfochi
se te trovi nell’impicci
a cambialli tu te spicci

L’avvocati tuoi ELETTI
pe’ ‘ste cose so’ perfetti
li scudieri ASSOLDATI
sono a questo DEPUTATI

Co la scusa der totale
salvi sempre il personale
abrogate li processi
e le regole so ‘ cessi

Quel che m’urta a ‘sto paese
è che ad ognun quest’ è palese
ma nessuno se ribella
e tu resti saldo in sella !!!

di Bruno Panuccio
25 gennaio alle ore 14.33